Sì, c’è scritto proprio “Una breve lezione di vita firmata J Ax” oggi più che mai avevamo voglia di dare un titolo di questo tipo, proprio ora che “Lo Zio” attraversa uno dei momenti più prolifici della sua carriera ma allo stesso tempo è massacrato h 24 dal pubblico più Hip Hop, e forse non è mai stato così distante dal rap nella percezione del pubblico rap. Buona lettura.

J Ax & l’ Amiga, una breve lezione di vita

C’è stato un momento della mia vita in cui avevo un pensiero fisso nella testa, un momento in cui pensavo solo all’Amiga. Sì, ho detto “Amiga”, non ho sbagliato.  Per i giovani di oggi: l’Amiga era un computer bellissimo.  Per i ragazzini di oggi: i computer erano degli strumenti con delle tastiere fisiche che usavamo prima degli smartphone.

Tutto chiaro? Ok, io ai tempi avrei fatto di tutto per l’Amiga, solo non avevo un soldo e miei non avrebbero mai speso il denaro necessario per comprarmi “un oggetto inutile” invece di investirli in cibo e vestiti. Quindi feci l’unica cosa che potevo fare — mi trovai un lavoro.

E quello che trovai era un lavoro da pony express. Per 10.000 lire all’ora, 5 euro di oggi, consegnavo pacchi per tutta Milano su un Ciao scassato. Vi ricordate i Ciao? Erano delle biciclette che si erano convinte di essere delle moto, ma l’effetto era quello di tua zia single di 50 anni che usa photoshop su Instagram per competere con le veline.

Insomma, erano un cesso. Avevano delle ruote così piccole che entravano perfettamente nelle rotaie dei tram. E, una volta, proprio su uno di questi Ciao, caddi e mi ferii gravemente. Ma poi mi rialzai e continuai a lavorare come Pony per mesi e mesi a consegnare centinaia di pacchi finché non mi potei comprare l’Amiga.

E quell’Amiga mi aprì un mondo a me sconosciuto, fatto di sintetizzatori e programmi per creare musica, un mondo che mi ispirò per la strada che poco dopo intrapresi nel mondo della musica. Insomma: senza quell’Amiga non sarei qui, in questo momento.