Poco più di un mese fa Ensi è stato ospitato in diretta nazionale su Rai Due dalla trasmissione “Nemo – Nessuno Escluso”,  durante la serata ha avuto la possibilità di raccontarsi lanciando – attraverso il racconto della sua esperienza – un importante messaggio contro il razzismo, espresso tanto in qualità di rapper che di padre.

“Mio padre si è trasferito nella periferia di Torino circa 45 anni fa insieme a tutta la sua famiglia. [..] Non era facile lasciare tutto e trasferirsi. Mio padre era lo straniero. Era italiano, era di Catania, eppure per la sua zona era lo straniero, lo chiamavano ‘Terrone’, in senso ovviamente dispregiativo. Adesso quello che sta succedendo in Italia è la stessa cosa, solo che gli immigrati che arrivano non parlano il calabrese, il siciliano o il pugliese […]

Oltre a fare il rapper faccio il papà quindi mi tocca portare mio figlio al parco, giustamente. Quando lo porto al parco vedo altri bambini di tante nazionalità che giocano tutti quanti insieme. Questa cosa mi fa ben sperare, perchè penso che probabilmente quei ragazzi saranno i nuovi amici di mio figlio, i suoi compagni di scuola.. non si chiameranno Roberto e Marco – alcuni si chiameranno così – ma in maggioranza saranno Said, Muhammad […]

Se questi bambini non hanno pregiudizi da piccoli, voglio ben sperare che non li avranno nemmeno da adulti”.