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Gel e il momento più hardcore della storia del freestyle italiano

Il momento più greve della storia del freestyle italiano si concretizza a Bologna nel 2006, durante la finale del 2TheBeat, i partecipanti sono Gel del Truceklan, Clementino, Ira e Rayden (One Mic).

Già durante il giro di presentazione si capisce chi sarà la vittima sacrificale del primo round: Gel,  primo a prendere la parola e primo ad accaparrarsi la totale disistima della folla apostrofando come scrausi gli ATPC. Ma la zappa sui piedi definitiva, almeno a livello “agonistico”, se la darà poco dopo.

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A questo punto è necessario aprire una piccola e triste parentesi. Nel 2006, vicino Bologna, proprio in quel periodo era avvenuto un tragico fatto di cronaca, che aveva occupato per mesi le prime pagine dei giornali e scosso l’opinione pubblica: Tommaso Onofri, sedici mesi di età, era stato rapito e barbaramente ucciso, il cadavere era stato scoperto solo 40 giorni dopo la morte.

Arriva il momento della seconda manche, Gel parte carichissimo:

“Io vado a naso/ je faccio fa la fine del piccolo Tommaso”.

Istantaneamente partono i “buuuu” del pubblico.  Come testimoniato dai video, è lampante come per  circa il 107% dei presenti Gel abbia letteralmente pisciato fuori dal vaso, probabilmente fuori dal bagno.

Le rime grezze sono parte integrante del freestyle, ma questa ha varcato i confini dell’hardcore, troppo, per la platea bolognese, che si ribella fischiando e insultando il rapper.

Gel ha esagerato e se ne rende subito conto, prova a chiedere scusa, subito, durante il freestyle:

“Scusate se ho esagerato, sono un pesante, sono uno stron*o in mezzo alla gente, sono uno stron*o del cazzo, scusate ragazzi sono un pazzo”.

Niente. La folla continua ad insultarlo, Gel inizia ad accusare l’impatto emotivo, non si capisce cosa stia dicendo:

“Cosè che po’, quod me.. Ok! Venga far adesso, io sono il Re!” […] Ho esagerato lo sapevo io, io lo rispetto io non sono Dio”.

Lo storico membro del Truce Klan prova ancora a chiedere perdono, ma qualche connessione mentale deve essergli comprensibilmente andata in tilt a causa della reazione del pubblico, perché sceglie parole al quanto inusuali per il suo quarto tentativo di scuse consecutivo:

“Scusate ragazzi, mi inchino, Truce Klan, sono proprio un cog*ione.. fatemi un bocc*ino”.

Dopo Gel tocca al catanese Ira, che sostanzialmente lo elimina  definitivamente con questa rima: “Sei così cretino/ che adesso sul palco fai una figura più triste di quei coglioni che hanno ammazzato quel bambino.”

Gel verrà eliminato subito dalla battle, quello che seguirà sarà uno scontro epico tra Ira, Clementino e Rayden – questi ultimi due arriveranno all’ultimo scontro, vincerà Clementino,  anche se a distanza di tanti anni sono in parecchi a sostenere che “Doveva vincere Ira”, ma questa è un’altra storia – una battaglia che tutti gli amanti del freestyle ricordano a distanza di quasi dieci anni,  piena di tecnicismi, talento e rispetto reciproco.  derivato probabilmente anche dalla collettiva presa di distanza dei tre rapper rimasti dalla rima di Gel.

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A “dare ragione” a quest’ultimo sarà però la storia. Con il passare degli anni il pubblico – o almeno una certa parte degli ascoltatori hip hop – sembra aver infatti capito come nelle parole del rapper romano non ci fosse in realtà la benché minima intenzione di offendere il bambino o la famiglia.

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Lorenzo Spigarelli

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