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Emis Killa e l’ importanza della paura

Emis Killa con il prossimo disco  è atteso ad un bivio importante, forse il più importante della sua carriera (da rapper). Dopo due lavori agli antipodi come Mercurio e Keta Music Vol 2, è difficile dire quali potrebbero essere il mood, il sound, il concept e l’essenza del suo prossimo, attesissimo album.

IL BIVIO

Se Mercurio è un album dichiaratamente “commerciale”, di ottima fattura lirica ma evidentemente concepito per un pubblico ampio e adolescenziale, infarcito di ritornelli facili e sonorità che strizzano inequivocabilmente l’occhio al pop, Keta Music 2 è invece un mixtape prettamente Hip Hop, tanto curato nelle sonorità (le basi sono tutte inedite e prodotte da molti dei top player del beatmaking made in Italy) quanto grezzo nell’attitudine. Un lavoro “dalla scena per la scena” nel quale Emis è riuscito a coinvolgere artisti provenienti da ogni angolo della mappa del rapgame italiano,  riuscendo a creare quello che lui stesso ha definito come “effetto ballotta”.

Difficile quindi dire quale sarà il Killa che sentiremo nel prossimo disco, non solo per la distanza dei suoi ultimi due lavori, ma anche perchè negli ultimi tempi Emis ha portato avanti la sua carriera da speaker radiofonico e conduttore/personaggio televisivo più che quella da rapper, senza mai metterla in primo piano rispetto al suo primo e supponiamo eterno amore per l’ Hip Hop, ma togliendogli inevitabilmente tempo, è stato lui stesso ad ammetterlo.

Ma il tempo corre, l’uscita dell’album che Ek sta registrando proprio in questo periodo si avvicina e pochi giorni fa  è tornato anche ad esibirsi live, successivamente si è lasciato andare su facebook pubblicando uno stato di  ringraziamento per il calore ricevuto dai supporter, mettendosi a nudo esponendo tutte le sue paure, sottolineandone l’importanza.

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EMIS KILLA, L’IMPORTANZA DELLA PAURA

Ogni tanto, tra una foto e l’altra, gli impegni lavorativi, le critiche ricevute o scritte da me sui social, le apparizioni tv e le ospitate in radio e via dicendo, mi piace prendermi qualche minuto per venire qui e dirvi grazie. Come ho già detto ieri sera dopo lo show a Riccione, è una bella sensazione tornare sul palco dopo essere stati fermi un po’, e ritrovare l’entusiasmo e il fanatismo di sempre da parte del pubblico. È una soddisfazione personale, senti di aver coltivato bene in questi anni e di aver fatto crescere i tuoi fan con te.

Tutti noi (artisti) abbiamo paura di finire. Tutti quanti, nessuno escluso. Solo gli stupidi non ne hanno (e sono quelli che spesso falliscono). Paura di non piacere più alla gente. Paura del nuovo che avanza. Paura di perdere entusiasmo. Paura di rimanere indietro e non capire più come stare al passo coi tempi. Paura di cambiare in peggio. Paura di non essere all’altezza della situazione. Migliaia di paure.

Io ho avuto e ho ognuna di queste paure. Mi aiutano a fare meglio, a crescere, a restare coi piedi per terra, a tutelare la mia musica e tutto ció che ne consegue. Peró alcune battaglie le vinco anche grazie a voi. Grazie a tutti per il coraggio che ogni giorno mi infondete, con le vostre parole e l’amore che dimostrate di avere. Grazie.

 

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