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Quando Davide non batte Golia, quella volta che Ensi si è mangiato Nitro

4 maggio 2012, Milano, finale di Mtv Spit, siamo a soli 3 anni di distanza da oggi, tuttavia il rap italiano sta letteralmente attraversando un’ altra epoca storica, l’hip hop sta per esplodere ma di fatto è ancora un affare per pochi pazzi infottati, disturbati, innamorati.

Molti dei protagonisti della prima edizione di mtv spit sono gli attuali protagonisti della scena rap.. sono gli stessi, ma sono diversi: Marracash, alla prima esperienza da conduttore, svela al mondo la sua “s moscia”, Clementino è più conosciuto per il freestyle che per le canzoni, Moreno non è ancora diventato l’anti-rapper per eccellenza perchè non è ancora andato ad amici, è un rispettatissimo freestyler; Fred De Palma è sostanzialmente sconosciuto al di fuori della sua città, stesso discorso  per Rancore.

E’ stata un’ edizione infinita la prima di Mtv Spit, più lunga delle due che seguiranno, ben nove puntate che grazie ad un contorto meccanismo di eliminazione hanno decretato i quattro semifinalisti che il 4 maggio 2012 sono sul palco-gabbia ( Ring ) a cercare di aggiudicarsi i 5000 € in palio e soprattutto il titolo di numero uno del freestyle italiano. Anzi, a cercare di aggiudicarsi il titolo sono in tre, perchè tra i quattro c’è un signore che la cintura più che a prenderla è venuto a difenderla, uno che nei dieci anni precendenti ha vinto ogni genere di competizione in freesta tenutasi in Italia, uno che ha scritto il suo nome nella leggenda già da adolescente, uno che a sedici anni si mangiava i grandi, un ex bambino prodigio che negli anni è diventato il King indiscusso delle battle dello stivale da nord a sud, un terrone di Torino rispettato da tutti, uno che “non ha fatto la gavetta, ha fatto il Vietnam”, e ne è uscito vincitore: Ensi, il re del freestyle italiano.

Il rapper torinese sconfigge il concittadino Fred De Palma nella prima semifinale e aspetta l’amico Kiave, compagno di tante battaglie leggendarie negli anni precedenti al 2TheBeat, per l’ ultimo incontro, quello decisivo.. in finale però, Kiave non c’è. Al suo posto c’è un ragazzino di Vicenza quasi sconosciuto che ha inaspettatamente mandato a casa due mostri sacri come Clementino e il suddetto Kiave, un bambino prodigio, proprio come era stato Ensi. C’è aria di passaggio di testimone.

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Ensi e Kiave

Marracash da il via alla finale ed Ensi mette subito le cose in chiaro “hai battuto Kiave, hai battuto Clementino / Non penserai mica di mandare a casa Ensino / in questa roba sono il primo / Se osi sfidarmi il pezzo più grande lo raccolgono col cucchiaino” Nitro è subito spiazzato, la sua risposta non è all’ altezza, chiude con “A te ti raccolgono a Torino”, per Ensi è l’ inizio della cena: “A Torino.. che bella rima che hai fatto bambino / Chiamate qualcuno, cambiategli il pannolino”.

Nitro controbatte  “Anche a te danno il pannolino ma perchè sei in pensione” Ensi risponde dando del pagliaccio  a Nitro che si difende bene paragonando l’avversario alla “donna cannone”, dopo un altro scambio alla pari il rapper vicentino firma la sua condanna a morte dicendo ad Ensi “tu non conti un cazzo”; è a questo punto che gli anni di Vietnam iniziano a farsi sentire, Ensi spara una quartina che a meno di due minuti dall’ inzio della battle chiude virtualmente i giochi, ciò che segue è pura formalità.

 

Io non conto un cazzo ? Vai sul sicuro / Sei tu invece che conti tutti i cazzi che ti entrano in culo / Contro di me non hai futuro / Sei così sfigato che se ti casca il cazzo ti rimbalza in culo

Finisce la prima ripresa, il pubblico grida “Ensi, Ensi, Ensi!” Marracash prima e i giudici dopo cercano di tenere alta la suspense ma è già chiaro a tutti chi si porterà a casa il titolo. Il secondo round è pura formalità, conclusa la battle Ensi viene dichiarato vincitore e fa un discorso, per certi versi profetico,  da vero e proprio leader del freesta e della doppia H italiana.

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