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“Straight Outta Compton”: storia di una leggenda, tra realtà e finzione

“Some say no to drugs and take a stand, but after the show they go looking for the dopeman!” (N.W.A – “Express Yourself”)

Straight Outta Compton” ha conquistato i cuori delle masse. Un grande risultato per l’intero universo Hip-Hop, non c’è dubbio: oggi, più che mai, sembrano terribilmente lontani gli anni in cui l’epopea storiografica degli N.W.A era accessibile soltanto ai fans più accaniti, quando nella nostra penisola la musica rap era ancora etichettata come “roba da americani” e le nozioni più basilari del credo sottoculturale a stelle e strisce venivano filtrate attraverso una visione superficiale e stereotipata.

Per quanto i dogmi fondamentali di questo movimento non siano ancora stati assimilati dal tessuto sociale più vivo del nostro paese (e forse, per una questione puramente storica e geografica, mai lo saranno davvero), “Straight Outta Compton” può rappresentare il punto da cui partire per far nascere sentimenti di passione e curiosità nei giovani che vogliono avvicinarsi all’Hip-Hop, facendo attenzione, tuttavia, a non commettere il fatale errore di credere nella totale attendibilità dell’opera.

La trama del film, infatti, non rispecchia con fedeltà lo svolgimento degli avvenimenti accaduti, ma il registro documentaristico non sembra essere quello scelto dal regista, F. Gary Gray; seduto in poltrona, lo spettatore viene proiettato all’interno di una dimensione tipicamente hollywoodiana, farsesca ma verosimile, nella quale ogni singolo dettaglio assume l’aspetto furoreggiante dell’epica. In effetti, se vogliamo dare una valutazione complessiva all’importanza che gli N.W.A ricoprono nella travagliata storia della fazione afroamericana, possiamo legittimamente affermare che si tratta di un emozionante mix tra il compimento del sogno americano e di quel “sogno” a cui faceva riferimento un commosso Martin Luther King al Lincoln Memorial di Washington, nel suo discorso più celebre.

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Gli N.W.A (Eazy-E, Dr. Dre, MC Ren, Ice Cube e DJ Yella) hanno sicuramente cambiato il modo di percepire la musica rap in America, ne hanno tratteggiato i contorni più brutalmente onesti, costringendo ogni ascoltatore ad immergersi nella cruda realtà dei ghetti di Compton, quel sobborgo di Los Angeles che ormai conosce la stessa fama (ma non il tasso di criminalità) della luccicante Las Vegas; se, fino a quel momento, il famigerato “gangsta rap” era stato trasposto da esponenti quali Ice-T e Schoolly D nelle sue vesti più teatrali, è grazie alla violenta spavalderia dei Niggaz Wit Attitude che le autorità governative hanno cominciato a percepire la ribellione degli emarginati come una minaccia alla stabilità del paese. Eazy e compagni non si limitavano a mettere in scena il degrado suburbano losangelino: in loro, c’era un chiaro atteggiamento di sfida, l’orgoglio e l’immedesimazione di chi è ben conscio di non aver più nulla da difendere, schiacciato sotto il peso di quella società fortemente razzista che, negli Stati Uniti dell’amministrazione Reagan e dell’epidemia del crack, avrebbe macinato migliaia di vittime innocenti.

Tornando ai temi strettamente legati alla pellicola, come detto poc’anzi, le esigenze dell’industria cinematografica e la volontà di mettere in buona luce gli unici membri degli N.W.A che hanno contribuito allo sviluppo del progetto (Dr. Dre ed Ice Cube, il primo anche autore della colonna sonora) fanno di “Straight Outta Compton” un film avvincente e piacevole, ma fuorviante ed impreciso nel racconto di alcuni episodi.

Per questo motivo abbiamo pensato di fare un elenco dei più importanti “falsi storici” riportati sullo schermo, in modo tale da mettere i nostri lettori a conoscenza della realtà dei fatti.

  • Non è stato Dr. Dre a convincere Eazy-E ad entrare nel business musicale: Eazy aveva già intenzione di fondare la Ruthless Records prima del 1986, ed era alla ricerca di talenti ben prima di conoscere Dre.
  • Non è stato Jerry Heller a pregare Eazy di mettersi in società con lui: in realtà, Eazy pagò di tasca propria Alonzo Williams (leader della World Class Wreckin’ Cru, il gruppo electro hop di cui facevano parte Dr. Dre e DJ Yella prima di entrare negli N.W.A) affinché gli presentasse Heller, il quale, a quel tempo, lavorava come manager del gruppo di Williams. Eazy e Heller, poi, fondarono insieme la Ruthless Records, nel marzo del 1987.
  • Nel film, non viene fatta alcuna menzione della violentissima faida tra Eazy e Dr. Dre: stando a quanto riportato sullo schermo, sembra che, mentre Dre registrava “The Chronic” e continuava ad avere un enorme successo, Eazy fosse nullafacente, seduto in un angolo, in lacrime, pensando ai bei tempi andati. In realtà, tra il 1992 ed il 1993, Eazy pubblicò due dischi, entrambi contenenti attacchi diretti nei confronti di Dre, ai quali quest’ultimo risposte con la canzone “Fuck wit Dre Day (And Everybody’s Celebratin’)”, della quale non viene fatta ascoltare nemmeno una nota (per non parlare, poi, delle interviste rilasciate da Dre in quel periodo, nelle quali non mancava di prendere in giro ed insultare Eazy).
  • Durante tutto il corso della vicenda, Dr. Dre viene fatto apparire come un bravo ragazzo, ignorando che, fino al 1991, il leggendario produttore entrava ed usciva regolarmente di galera per reati di ogni tipo, dalla guida in stato di ebbrezza al mancato pagamento delle rate della macchina. Assente totalmente l’episodio del pestaggio, da parte di Dre, della giornalista Dee Barnes, che all’epoca creò un polverone mediatico.
  • Eazy convinse Dr. Dre a lavorare per lui dopo aver pagato la cauzione per farlo uscire di galera, nel 1986: Dr. Dre non aveva pagato le rate della macchina (vedi punto precedente) ed Alonzo Williams era stanco di tirarlo sempre fuori dai guai; dunque, Eazy si offrì di pagare la cauzione in cambio dei servizi di Dre in qualità di produttore alla Ruthless Records (non ancora ufficialmente fondata). Nel film, sembra che i due siano amici d’infanzia.

  • L’idea di formare la Death Row Records (slegandosi dal contratto con la Ruthless) appartiene a The D.O.C., il quale fondò inizialmente la “Funky Enough Records” con Suge Knight, prima di coinvolgere Dr. Dre nel progetto “Future Shock Entertainment”, che avrebbe gettato le basi per la successiva nascita della Death Row.
  • Nonostante nessuno sappia con esattezza come siano andate le cose, nessuno ha mai raccontato che Suge Knight abbia messo le mani addosso ad Eazy per fargli firmare la liberatoria di Dr. Dre: Eazy e Jerry Heller (il quale non è nemmeno presente nella scena) hanno raccontato negli anni di essere stati minacciati con mazze da baseball, mentre la figlia di Eazy ha recentemente detto che al padre fu semplicemente puntata contro una pistola, ma non è mai trapelato che Suge abbia pestato Eazy.
  • La scena in cui compare Tupac Shakur è totalmente anacronistica: quando Dr. Dre entra nello studio di registrazione, Tupac sta registrando Hail Mary, canzone che in realtà avrebbe scritto nell’agosto del ’96 (periodo in cui Dre aveva già fatto in tempo a litigare con ‘Pac, lasciare la Death Row Records e fondare la sua casa discografica, la Aftermath), mentre la scena è ambientata alla fine dell’anno 1994, cioè quando Tupac era appena stato messo in galera per violenza sessuale (e ci sarebbe rimasto fino all’ottobre del ’95, 7 mesi dopo la morte di Eazy-E) e non aveva ancora lavorato con Dr. Dre, né firmato per la Death Row. Inoltre, nella medesima scena, Dr. Dre propone a ‘Pac il beat di “California Love”, brano che avrebbe visto la luce nell’autunno del ’95, cioè quando Eazy era morto da un pezzo e la storia degli N.W.A era già chiusa definitivamente.
  • Eazy, Dre e Cube fecero pace e considerarono una reunion del gruppo prima della morte di Eazy, ma nel film sembra che fossero tornati tutti in ottimi rapporti già nei primissimi mesi del ’95; in realtà, la vera riappacificazione arrivò soltanto quando Eazy era già morente sul letto d’ospedale. Solo Dre e Cube avevano messo alle spalle l’astio da tempo, ed è in questo punto che il film cade nell’ennesimo anacronismo: alla fine del ’93, i due avevano già addirittura collaborato alla canzone “Natural Born Killaz” per la colonna sonora del film “Murder Was The Case”, in un periodo in cui Eazy era ancora solito attaccare apertamente e pubblicamente Dre.
  • Nel film, sembra che Eazy-E sia stato l’unico a volersi scagliare violentemente contro Ice Cube per la scelta di quest’ultimo di lasciare gli N.W.A a fine ’89, mentre in realtà tutti i membri del gruppo (incluso Dr. Dre) presero malissimo la dipartita di Cube, orchestrando collettivamente una macchina del fango che sarebbe stata alimentata fino allo scioglimento degli N.W.A, nel 1991.
  • Eazy non svenne mai nello studio di registrazione a causa dei sintomi dell’AIDS; la scoperta della malattia fu assolutamente casuale, rilevata attraverso alcuni controlli fatti da Eazy nel febbraio del ’95 per una banale bronchite.

Fatto questo elenco, comunque, è doveroso dire che diverse scene (le negoziazioni tra Death Row ed Interscope per la distribuzione di The Chronic, il processo di registrazione di “Boyz-n-da-Hood”, la descrizione dei fatti in seguito alla pubblicazione di “Fuck tha Police”) sono state descritte con sufficiente precisione.

Considerando il film nella sua interezza, dunque, si può affermare che “Straight Outta Compton” si meriti un onesto 7/10.

 

Claudio Spagnuolo aka Klaus Bundy

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Claudio Spagnuolo aka Klaus Bundy

Claudio Spagnuolo aka Klaus Bundy

Classe 1991, vive e lavora a Milano. Esperto di cultura Hip-Hop statunitense, collabora con Mondo Rap dall'ottobre del 2015.