Le poesie di Tupac scritte quando aveva 17 anni
“Se davvero volete comprendere 2Pac, allora dovete smettere di pensare che Tupac vada compreso. Tupac è stato definito un camaleonte, ma io trovo sia meglio considerarlo come una sorta di lanterna magica del rap, un’impeccabile sorgente di proiezioni attraverso cui descrivere il mondo. I suoi ideali rivoluzionari e il nichilismo da gangster erano senz’altro sinceri e appassionati, ma anche rinunciabili in qualsiasi momento di evoluzione artistica.
Il suo passato d’infanzia è così predestinato che sembra provenire da un film di animazione Disney scritto da Huey Newton, uno di quei film che iniziano con la storia di un ragazzo disagiato che al termine della pellicola, in qualche modo, viene incoronato Re. Sua mamma trascorse la maggior parte della gravidanza in una cella di isolamento, nell’attesa di un processo per aver partecipato ad una cospirazione che mirava a fare saltare in aria alcuni luoghi di interesse storico. […]
Alla nascita era Lesane Crooks, ma ben presto la madre scelse per lui il nome di Tupac Amaru Shakur, l’ultimo imperatore Inca che, appena prima della propria esecuzione per mano degli spagnoli, aveva dichiarato: “Madre Terra, guarda come i miei nemici versano il mio sangue”. Fondamentalmente, l’omonimo di Tupac aveva usato un bel giro di parole per dire a Filippo II di Asburgo: “Mi sono scopato la tua troia, schifoso ciccione figlio di puttana.
Con queste parole, a dir poco coinvolgenti, lo scrittore Jeff Weiss, uno degli autori di “2Pac vs. Biggie: La storia Illustrata Della Più Grande Battaglia del Rap”, introduceva il saggio che nel 2014 accompagnava la pubblicazione di queste poesie, all’epoca inedite, di Tupac. Poesie vere, metricamente puntuali e ineccepibili, scritte all’età di 17 anni, che erano state diffuse grazie a Lila Steinberg, la prima manager di Pac, che due anni e mezzo fa le consegnò alla redazione americana di Vice/Noisey.
Potete leggere il resto del saggio su Vice cliccando qui, di seguito invece trovate le traduzioni e le foto dei fogli originali sui quali il giovane Pac, negli anni ’80, dava già prova di quell’incredibile talento lirico che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità.
UN AMORE TACIUTO
Che cos’è un amore taciuto? È più debole se non ha un nome?
Si merita di esistere senza un titolo?
Perché non ho il coraggio di nominarlo
Forse è negare la salvezza a rendermi freddo e crudele
Perché scelgo di farlo crescere
Le persone sono così intente a fare scelte
Che questo impedisce loro di comprendere
Perché dovrei essere debole e nascondere questo amore?
Che cos’è un amore taciuto?
Nessuno lo saprà mai
Ma è questo l’amore che dura nel tempo
E che in segreto cresce a dismisura
COSE CHE TI SPEZZANO IL CUORE
Le belle facce
Le false risate
e le persone che sognano ad occhi aperti
I bambini in solitudine
Le grida ignorate
e le anime che hanno smesso di sperare
Un’altra cosa che ti spezza il cuore
Sone le belle favole che non diventano realtà
e le persone egoiste che continuano a mentirmi
Le persone egoiste come te
IL SORRISO DI CUPIDO II
Sono corso fuori per sentire la pioggia
e sono rimasto lì per un momento
quando la pioggia ha smesso di cadere è uscito il Sole
ed era il sorriso di Cupido!
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